Oggi è uno di quei momenti in cui bevo caffè doppio per calmarmi.<br>Quei momenti dove immagino di aprire un'agenzia per deportare i saccenti, coloro che vanno da massaggiatrici di questo sito ed affermano: effettivamente il massaggio non c’è stato ed altre amenità da veri intenditori. Di quale massaggio parli il sommo saccente ancora non riesco a comprenderlo. Su questo sito si trovano massaggiatrici professionali, che intendono il “massaggio erotico” (si perché così è riportato sulla home) ognuna con le proprie attitudini, capacità e volontà. Non voglio disquisire del concetto di massaggio erotico, ha limiti ed ambientazioni talmente ampi che non si riesce a circoscrivere, però delle riflessioni voglio farle. Dalle recensioni degli utenti leggo che ognuno, fra le proposte del forum, chiama chiede si informa su quanto e cosa offra una massaggiatrice e sulla base delle impressioni ricevute sceglie, si reca nello studio ed usufruisce del trattamento. Uscito dallo studio se vuole lascia le proprie impressioni altrimenti bello tranquillo si butta nuovamente nella vita di tutti i giorni. Fin qui tutto fila liscio ma c’è un ‘ma’ grande come una casa… e qui entra in gioco il sommo saccente. Il sommo saccente è generalmente un neoiscritto, pochi giorni, se va bene pochissime settimane, che pretende di insegnare cosa scrivere, come lasciarsi coinvolgere da una ragazza e cosa cercare di ottenere dalla stessa. Allora viene fuori che il sommo saccente dia del cicciobello o innamorato a chi nemmeno conosce, ignorando del tutto il fatto che ognuno di noi ricerca su questo sito ciò che più gli aggrada. A cosa lega il sommo saccente il suo sminuire il lavoro degli altri? All’atteggiamento della professionista colpevole secondo lui di eccessiva attenzione al cliente, non solo nel massaggio o nel creare un contesto mentale, oltre che ambientale, confortevole e nel cercare di entrare in sintonia con qualcuno che fino a pochi minuti prima era completamente ignoto, ma anche nel modo di parlare di esprimersi e nelle gentilezze che rivolge al cliente e se qualcuno prova a scrivere le proprie sensazioni su come si viene trattati ecco che il sommo saccente inizia a parlare di bambolotti ed innamorati, mero modo di esprimere il concetto di sponsor, ma che sia ben chiaro una domanda me la pongo: se uno si trova bene in compagnia di una massaggiatrice perché non dovrebbe esternarlo proprio su un sito il cui scopo è proprio scrivere di sensazioni nate durante un incontro?<br>E la cosa non finisce qui. Dall’alto della sua enorme saccenza di neoiscritto il sommo saccente stoppa le “smancerie” della professionista e voilà, ora si che si può andare avanti con il massaggio, anzi! Conclude il suo commento affermando che l’incontro con la professionista, nonostante l’impegno elevato che gli ha comportato, è stato valido e che comunque ne è valsa la pena. Ed ancora il sommo saccente recita: se si crea feeling ci si diverte molto. Ora come questo feeling si possa creare per me resta un mistero visto che il sommo saccente rifiuta il gioco delle parti, evidentemente a lui Pirandello è totalmente sconosciuto. Ritorno al momento di oggi che altro non é<br>quello in cui capisco il giramento di coglioni di una mummia costretta ad uscire nuovamente dal sarcofago perché si ritrova su questo sito commenti su una massaggiatrice che lui vorrebbe affossare e attaccare sotto ogni punto di vista, vuoi nel modo di eseguire il massaggio vuoi nel modo di trattare il cliente o esternando la sua saccenza affibbiando nomignoli per esprimere concetti negativi solo per rendere poco credibili determinati iscritti. Sommo saccente oltre a concordare con la massaggiatrice che afferma che non sei mai stato da lei ti dico che anche stavolta non sei riuscito a screditare minimamente iscritti e professioniste, in attesa delle tue prossime recensioni su qualche professionista che sulla base di quanto sopra ho il dubbio, questa volta si, che si tratti di mera sponsorizzazione. Naturalmente sarò felice se nel leggere le prossime tue recensioni capirò che avrai abbandonato la tua saccenza per lasciar posto all’esperienza e a giudizi costruttivi.