Nicola e Alice, storia di un massaggio....... lungo (Capitolo primo) - Massaggi a Milano

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Nicola e Alice, storia di un massaggio....... lungo (Capitolo primo)

Racconti - 24/01/22 - Autore: alan


Nicola e Alice, storia di un massaggio…………………………..molto lungo (Capitolo primo)

Preciso che non è una recensione, non si parla di persone quì presenti, accaduta completamente fuori da questo ambito. E' una storia qualunque, che può capitare a chiunque.
 
E’ primavera, l’aria è frizzante, i colori della natura intorno a noi stanno diventando più vivi ed intensi ed anche il nostro corpo frizza. Dai pori della pelle escono emozioni, voglie, spensieratezza.
Capito , per caso,   davanti ad un piccolo centro estetico dove non sono mai stato e la voglia di un massaggio cresce dentro.
“Buongiorno, vorrei fare un massaggio”
“Si, abbiamo posto tra poco”
“perfetto, mi fermo”
Vedo una ragazza bionda intenta nel  lavoro e mi colpisce. Spero sia lei a farmi il massaggio.
Entro  e si presenta una ragazza mora, piuttosto giovane e carina.
Ricevo un buon massaggio, nulla da dire ma, dopo tanti massaggi fatti nella mia vita, non mi ha dato nulla che mi potesse far ritornare.
Devo sentire, ascoltare le mani sul mio corpo, e se non le sento parlare non mi piace. Il nostro corpo racconta ed ascolta, ma se non esiste dialogo di pelle durante il massaggio, non mi piace. Sono fatto così, sono difficile lo so.
Esco dal camerino e la ragazza bionda è ancora lì, impegnata in altre cose.
“ posso prenotare per la prossima settimana? Però con l’altra ragazza”
“ si le prenoto con Alice”
“perfetto , grazie, alla prossima settimana”
Mi presento all’appuntamento   e Alice è già in camerino. Vedendola da vicino è bella, occhi scuri che parlano e sorridono ed io non riesco a non fissarli.
Inizia il massaggio e le sue mani le sento subito diverse, particolari. Quello che volevo.
Il tempo scorre veloce ma mi piace essere li. Alice è una giovane donna spagnola, da tanti anni in Italia   e ci raccontiamo  qualcosa di noi e delle nostre vite.
Finisce il massaggio e le chiedo di dirmi quando sarebbe stata libera per prenotare.
Ho continuato ad andare diverse volte da lei, ed ogni volta stavo sempre meglio. Uscendo il pensiero correva a quando avrei potuto rivederla.
Siamo più o meno a fine Maggio, quando la ragazza alla reception del centro, mi dice che Alice andrà in ferie per un po' di tempo. Mi affretto a prenotare e riesco a vederla due volte nel giro di pochi giorni.
Sapevo, e non so il perché, sarebbero stati due massaggi speciali. Forse erano solo sensazioni, ma per me che vivo di sensazioni da sempre, erano quasi certezza, naturalmente con il rischio di avere una delusione.
Ma non ho avuto delusioni. Alice è stata semplicemente splendida. Ho sentito che lei era lì, con me, con le sue mani ed il suo corpo. Ed io, altrettanto, ero ben presente. C’era qualcosa di particolare nel contatto tra  noi, mi ha fatto salire l’adrenalina e, sicuramente, il mio corpo parlava alle sue mani, a lei, che mi sfiorava. Non so cosa volesse dirmi, ma tanto mi ha detto.
Poche volte mi sono capitate certe sensazioni, molto particolari, proprio così mai.
Senza pensarci troppo le chiedo:
“potresti darmi il tuo numero di telefono, mi farebbe piacere sentirti o magari vederti per un caffè”
Ormai l’avevo detto e pensavo ad una risposta negativa, seccata. Chi ero io per chiedere di vederla? Non sapevamo nulla uno dell’altra.
“ si Nico, te lo scrivo su questo foglio, chiamami pure”
No, non è possibile, ci speravo ma non immaginavo questa risposta. Ero raggiante.
Le telefono. Mi dice che era in partenza e con poco tempo a disposizione, ma che ci saremmo sentiti al suo ritorno, dopo circa un mese.
In quel mese, se dicessi che non ho pensato a lei sarei bugiardo.
Ho provato a chiamarla qualche volta dopo un paio di mesi , ma il telefono non prendeva neanche la chiamata, forse aveva cambiato numero.
Ho lasciato perdere, il pensiero qualche volta c’era, ma si stava allontanando.
Passa un’ altro mese e, per caso, su w.up vedo che è in linea.
“ciao Alice, sono Nicola ti ricordi?”
“certo che mi ricordo. Dovevamo prendere un caffè, ma lo prenderemo sai. Ritorno a metà mese e ci sentiamo”
Da quel momento è successo qualcosa dentro di me. Anche questo non me lo aspettavo.
E venne finalmente il giorno del caffè.
Abbiamo passato un’oretta insieme, raccontandoci qualcosa della nostra estate.
Stavo bene con lei, la sentivo dolce, interessata all’incontro, come lo ero io.
“adesso dove andrai a lavorare? Sai ho nostalgia delle tue mani e dei tuoi massaggi.
“adesso lavoro a casa. Potresti venire, se vuoi”
Dal primo massaggio a casa sua, piano piano, qualcosa è cambiato tra noi ed in noi.
La confidenza aumenta, parliamo tanto, stiamo bene insieme, ci avviciniamo.
Usciamo qualche volta insieme, “sembriamo” due amici, ma non è esattamente così.
Però sento Alice molto frenata, vorrebbe parlare, aprirsi almeno un poco, ma non riesce e mi fa pensare.
Alice è una bella donna, umile, responsabile, semplice, infinitamente dolce, e così  immagino sia  un suo bacio.
Comincia a prendere forma dentro di me il desiderio di lei, della sua voce, della sua presenza. Continuo a vederla frenata e, sinceramente, capisco. Non voglio forzare nulla, a volte ho paura di esagerare, la rispetto assolutamente, lo merita.
Ma a certe cose è difficile sfuggire, dire no e bloccarle, se non ad un prezzo alto da pagare durante le giornate che passano senza sentirla o vederla, e non sono poche.
Forse in questo lei è più brava di me!!
Però mi accorgo che un pochino si libera e questo mi da gioia, e non potrebbe essere diversamente.
Sempre, dopo il massaggio, ci fermiamo a chiaccherare e ti rendi conto che siamo vicini, vicini.
Avrei voglia di baciarla, ma anche lei vorrebbe, lo so.
Un bacio sulla guancia salutandoci, proprio come due amici, ma le labbra si sfiorano.
Lo vogliamo entrambi ma nessuno prende l’iniziativa. Perché?Paura? Non lo so.
E venne il giorno. Ci avviciniamo e, come se l’avessimo sempre fatto, ci baciamo.
Così l’avevo immaginato: dolcissimo, lungo, con amore, stupendo, bellissimo, intimo, intimo, intimo.
Ed ora?
Non penso al futuro, non voglio pensare a nulla, prendo questo raggio di sole caldo che passa tra le nuvole e mi faccio scaldare il cuore.
CARPE DIEM (cogli l’attimo)

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