concordo pienamente caro homer,sono daccordissimo con tutto quello che dici

Rispetto il tuo pensiero ma prima cosa non vedo il senso di scrivere un post del genere su un sito di massaggi. Se ti riferisci all’ultimo caso di suicidio aspetterei almeno qualche indagine in più prima di trarre conclusioni. Poi bisognerebbe anche capire di che percentuale di casi stiamo parlando. Credo irrisorie. Con ciò non voglio assolutamente minimizzare. Ad esempio credo la percentuale di pericolo dell’andata in giro in bicicletta sia molto più alta. Vietamo ai bambini di andare in giro in bicicletta?? Stesso discorso per l’età. Ci sono persone molto influenzabili che sono maggiorenni. Penso che sia tutta una questione di educazione o gestione dei genitori a mio parere. Ci sono mille modi di controllare ciò che fa il proprio su internet, ci sono parental control e vari metodi. Per me poi un genitore che non si accorge di certe cose sta sbagliando qualcosa nell’educazione del figlio. Anche la storia erano migliori gli anni 80 boh mi sembrano banalità. Negli anni 80 all’inizio trovai l’eroina in piazza come le caramelle. Sai quanti ragazzini minorenni si sono rovinati la vita?? Concludendo mi pare che affrontare una problematica in questo modo generalizzando con frasi fatte tipo non ci sono più le mezze stagioni mi pare poco costruttivo. Ogni genitore dovrebbe conoscere e cercare di capire i messaggi che riceve dal proprio figlio. Sicuramente è difficile e faticoso magari ti costa dei sacrifici , è molto più facile dare la colpa ai social e magari preferire farsi i fatti propri e lasciare i figli al pc che magari seguirli e organizzare qualcosa con loro che li tenga lontano dai pc 

Penso che il problema dei social, soprattutto TikTok che è usato dai banbini, non sia solamente una questione di pericolosità vitale; è vero che ci sono indagini e quindi dobbiamo aspettare prima di condannare, è vero che le percentuali di gesti fatali non sono alte, ma è anche vero che il tutto non si risolve con le percentuali di gesti tragici.
Forse ci si deve domandare se è giusto che un bambino debba usare il telefonino nel modo in cui è usato, scopiazzando adulti che si creano problemi pratici e psicologi proprio con i social.
E' vero, ci sono tanti genitori assenti, ma non possiamo dare solo colpa a loro.
I bambini, i ragazzi hanno bisogno di essere seguiti di più, dai genitori, dalla scuola, dalla società. Demonizzare "il mezzo" è molto facile, ma è una battaglia persa. Devono essere tutelati.
Come ho detto altre volte, manca la capacità, il coraggio di dire "NO", magari anche al telefonino alle elementari, almeno. Non ne hanno bisogno.
Insomma, ritorniamo all'educazione seria, alla cultura, che sono le uniche ciambelle di salvataggio, per bambini, ragazzi ed adulti.
Dopo si può usare il telefonino, i social, quello che volete, ma con educazione.

Sapevo che prima e poi Homer avrebbe scritto postato un articolo su questa tematica, ciò nasce dalla sua sensibilità verso i drammi attuali del nostro Paese...una bambina morta in Sicilia, un'altra a Bari, un'altra ancora ha tentato di impiccarsi fortunatamente senza conseguenze, a scuola!!Sanfi dice che la colpa di queste disgrazie non è da imputare ai famigerati anni 2000 né al cellulare e all'applicazione in sé perché anche con la bicicletta ci si può far male seriamente con statistiche +elevate. Sono parzialmente d'accordo ma:la bicicletta, in qualsiasi modo e motivo venga utilizzata, non è mai DISEDUCATIVA. Il fatto stesso che comporta uno sforzo fisico non indifferente, la sensazione di libertà, giustifica il suo utilizzo e la conseguente gratificazione personale. Nel dicembre del 2017 d.C.,era un pomeriggio non lavorativo perché la notte precedente ero di insieme a un collega di Foggia. Mi trovavo a Parma e decidemmo di far acquisti natalizi in un ipermercato della città il cui nome è"LE COLONNE ".Entrammo e ci dirigemmo nel reparto di elettrodomestici ed elettronica di consumo;vidi un ragazzino di 10 anni ,non di +,pretendere da suo padre l'acquisto di un nuovissimo cellulare da 1000 euro come suo regalo di Natale. La mia faccia si trasformò in una maschera di rabbia:cosa mai può fare con un telefonino di quella cifra, guardare meglio le donne nude?il padre ,accompagnato dal mio sguardo carico di disappunto, si avviava con "l'oggetto del delitto "verso la cassa per sganciare...è impossibile controllare i propri figli quando utilizzano i cellulari, oramai sono onnipresenti a scuola,in pizzeria, nei parchi giochi, ovunque...con tutte le possibilità (applicazioni)che si ritrovano e che possono essere scaricabili, è ovvio che il rischio è dietro l'angolo. Io vorrei porre questa domanda:ma se il cellulare fosse dotato solo delle funzioni basiche originarie, ovvero poter chiamare, essere richiamati,orologio, sveglia e qualche gioco arcade, non si risolverebbe il 90 per cento dei problemi attuali cui vanno incontro i bambini ed adolescenti attuali?non ditemi che servono per studiare o essere rintracciati, cavolate!uno strumento del genere in mano ai figli è solo ed unicamente per adeguarsi alla moda del momento e non essere stigmatizzati dagli altri bambini. Internet può essere usato seriamente e in condizioni di ferreo controllo, solo su tablet e PC,perché +difficili da trasportare. No,la bici e il cellulare, Iphone o Samsung che sia ,non sono la stessa cosa.
Pensateci.....

A quanto testé scritto da Adler, che condivido in pieno, vorrei aggiungere un'altra piccola osservazione.
Non è solo una questione di moda per l'oggetto del momento. Per molte famiglie è un modo per "parcheggiare" i figli: gli si dà un qualcosa che li tiene buoni, così non rompono le scatole.
A prescindere dalle motivazioni - pretestuose - apportate, si trascura che così facendo si delega allo strumento stesso quell'educazione che spetterebbe ai genitori e che già in gran parte hanno delegato alla scuola: molti genitori fanno solo da bancomat e pretendono il prodotto "figlio" finito e rifinito, e quando questo non si comporta correttamente è sempre colpa degli altri.
Per fortuna non è così per tutti ed esistono ancora famiglie in cui non si vuole rinunciare al valore di una buona educazione.
... e poi ci si lanenta pure che i ragazzi, morbosamente istupiditi dai giochi elettronici in cui basta solo essere veloci a smanettare, stanno diventando sempre più scarsi di fantasia, di quella fantasia che ai miei tempi faceva diventare un pezzo di legno indifferentemente un'arma, un'automobile o qualsiasi altro oggetto potesse servire in quel gioco con gli amici.

Vero, come dice Adler, che non sono la stessa cosa il cellulare e la bicicletta. Non ci sono termini di paragone.
I bambini, i ragazzi vanno seguiti, messi nelle condizioni di potere, un giorno, camminare con le proprie gambe conoscendo un pochino il mondo, ma non quello virtuale, la vita reale, che è fatta anche di rinunce, problemi,etc.
Ma se questi giovani avranno avuto tutto fin da bambini, saranno stati in una bolla, dalla famiglia alla scuola,come potranno sapere che non è proprio così facilitata la vita, come potranno non pagare dazio al mondo?
Riguardo ai social, forse sono proprio quelli che fanno perdere la strada ed il tempo da dedicare alla famiglia, all'educazione dei figli, anche e soprattutto riguardo ai cellulari.  
Come dicevo, la cultura potrebbe salvarci, ma siamo il paese meno scolarizzato d'Europa.